La nuova politica di Londra per il rilancio

10/04/2023

L'economia britannica ha visto giorni migliori: il declino iniziato con l’uscita dall'Unione Europea è stato aggravato prima dalla pandemia di COVID-19, poi dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Il cambio della sterlina rispetto al dollaro ha toccato i record, gli investimenti sono crollati e così il tenore di vita, l’attività quotidiana è inceppata da frequenti scioperi ma anche da carenza di mano d’opera, oltre che da limitazioni di energia.

Le previsioni per il 2023 non sono rosee. Si prevede che l'inflazione persista, quindi la Banca d'Inghilterra dovrà mantenere tassi di interesse elevati e il governo continuerà a perseguire una politica fiscale rigorosa. Secondo i dati diffusi da The Independent, il 65% degli abitanti del paese è favorevole a un referendum sul ritorno all'Unione Europea.

Ma il governo britannico di Rishi Sunak mostra ottimismo e propone una strategia di lungo termine per la ripresa. Londra ha deciso di tagliare drasticamente la spesa pubblica, compresi i finanziamenti per scuole, polizia, municipalità e trasporti, e dirottare il denaro verso i segmenti più vulnerabili della società per trovare il modo di affrontare l'aumento del costo della vita, in particolare l'energia. Ha però assicurato a Kiev che avrebbe mantenuto o aumentato l'assistenza militare nel 2023. Chiaramente, Londra intende sfruttare questa opportunità per aumentare la sua influenza sull'Europa, anche a scapito della crescita economica.

La separazione fisica del Regno Unito dal resto dell'Europa gli conferisce un approccio fondamentalmente diverso alla sicurezza e alle relazioni internazionali rispetto al resto del continente, soprattutto rispetto a Francia e Germania. I suoi interessi primari sono più allineati con gli Stati Uniti che con l'Europa e la rete di intelligence Five Eyes figura in primo piano nella sua strategia di difesa. Di conseguenza Londra vuole un'Europa orientale forte che faccia da contrappeso a Francia e Germania.

È una scommessa, ovviamente, ma il Regno Unito può vincerla perché ha ancora un'economia importante e altamente sviluppata, un alto livello di sicurezza sociale e pochi debiti. È ben posizionata nella produzione di prodotti ad alta tecnologia, ha una bilancia commerciale sana con gli Stati Uniti, l'UE e la Cina ed è ancora un attore importante nei servizi finanziari e negli scambi internazionali.

Il Regno Unito sta puntando molto sullo sviluppo degli scambi con i tradizionali partner commerciali in Africa e India. Ha dichiarato di voler offrire agli stati africani più libero scambio e transazioni commerciali più oneste rispetto a Cina e Russia, principalmente tramite accordi bilaterali. Nel 2022 l'agenzia britannica Export Finance, ad esempio, ha annunciato che fornirà fino a 4 miliardi di sterline agli acquirenti esteri di beni e servizi dal Regno Unito per progetti di sviluppo in Marocco. Londra ha anche avviato un accordo di partenariato economico con il Kenya e ha annunciato che il prossimo anno ospiterà un vertice sugli investimenti africani. In India Londra sta discutendo un nuovo accordo di libero scambio e coopera in progetti per la difesa e la sicurezza.

Con questa strategia Londra ritiene che la chiave della sua ripresa risieda nell'assicurarsi lo status di potenza mondiale, perciò vede la situazione in Europa orientale come un'opportunità.

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