Ad Abu Dhabi si discute di conquiste spaziali

16/12/2022

Gli Emirati Arabi Uniti hanno organizzato e ospitato nella prima settimana di dicembre 2022 una conferenza globale sullo spazio. Nel 2020 avevano lanciato una sonda su Marte, che è ancora in orbita.

Gli Emirati non hanno progettato e costruito in proprio la sonda, ma sono stati assistiti dal Giappone, che ha lanciato una sonda su Marte nel 2005, e dall'Università del Colorado, che ha esperienza nell'assemblaggio di sonde e navette spaziali.

Per gli Emirati è già molto immaginare di andare su Marte e provare ad andarci. Mostrare al mondo  il desiderio e la capacità di andare nello spazio intende cancellare la tradizionale percezione dei paesi arabi  come deboli e arretrati da parte delle altre popolazioni.

La lotta per il controllo dello spazio è già in corso. Ovunque vadano gli umani, portano con sé due cose:  il commercio e la guerra. La guerra dipende dall'intelligence e i satelliti spaziali sono strumento principe di intelligence nel presente e nel futuro. Perciò il nemico d’ora in poi cercherà di distruggere i satelliti del nemico.

Gli Emirati sono in una regione bellicosa. L'Iran è dall'altra parte del Golfo, l'Iraq è in perpetuo conflitto con se stesso e ogni paese della regione può divenire ostile agli altri.

Logica vuole che più uno stato-nazione diventa ricco e di successo (come gli Emirati), più sia invidiato. L'invidia altrui crea paura in chi ne è oggetto, che perciò tende a tradurre la paura in ricerca di nuove tecnologie più potenti. La tecnologia mostrata dagli Emirati Arabi Uniti non è uno strumento di guerra, ma è il fondamento di tecnologie che sono strumenti di guerra. Entrando nello spazio, gli Emirati sono potenzialmente entrati in una nuova realtà qui sulla Terra, il cui significato si svilupperà nel tempo.

Per i nostri lettori, alla conferenza ha partecipato anche George Friedman, dei cui scritti il nostro sito  riporta spesso opinioni e interpretazioni degli eventi. È il primo da sinistra nell’immagine di testata.

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