Le opzioni di Putin a questo punto della guerra

14/09/2022

Secondo George Friedman (The War su Geopolitical Futures del 13 settembre 2022) l’attuale avanzata degli Ucraini nei territori occupati dai Russi la scorsa primavera è segno del fallimento dell’intelligence russa e di una strategia poco sviluppata, ma non determina il risultato finale della guerra. I Russi sapevano che gli Stati Uniti avrebbero schierato armi a sostegno dell’Ucraina, ma credevano che il dispiegamento avrebbe richiesto tempo, quindi invasero l’Ucraina puntando a una guerra breve. Invece gli Ucraini sono stati armati con una straordinaria gamma di armi all’avanguardia, consegnate molto velocemente e rimpiazzate costantemente.

La guerra non è finita e l’Ucraina non ha vinto, sebbene i recenti progressi siano significativi. La sconfitta definitiva dei Russi è molto improbabile. Putin non può permettersi di perdere questa guerra, né i tanti altri che hanno contribuito a pianificarla. I Russi potrebbero contare su un inverno molto freddo in Europa, che porti alla capitolazione europea, ma in questa fase della guerra il sostegno europeo conta poco, perché gli Stati Uniti e l’Ucraina non smetteranno di combattere. Né può cessare di combattere la Russia. Putin non può far tornare l’esercito entro i confini russi con nient’altro da mostrare al popolo che soldati morti. Né gli Ucraini cederanno parte del loro paese per negoziato, senza combattere fino all’ultimo. Una parte deve sconfiggere l’altra. Nessuna delle parti può permettersi il costo del fallimento.

Il vantaggio russo è il numero. Ci sono rapporti credibili, da più fronti, di un gran numero di truppe russe che si addestrano nell’Estremo Oriente russo. I Russi devono scegliere se attaccare con una forza schiacciante o perdere la guerra. Sceglieranno l’attacco con un fiume inarrestabile di combattenti, che gli Ucraini non potranno colpire (con le armi americane) finché sono in territorio russo, per non rischiare una guerra molto più ampia, che nessuno vuole.

Finché Putin sarà presidente, sarà fatto ogni sforzo per vincere, perché non può permettersi niente di meno della vittoria. Prima o poi vedremo una controffensiva russa con decine di migliaia di nuove truppe, e con un enorme numero di morti. 

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"Il vantaggio russo è il numero. Ci sono rapporti credibili, da più fronti, di un gran numero di truppe russe che si addestrano nell’Estremo Oriente russo. " Mai visti nè sentiti questi rapporti. Se parlate della base di Mulino, sono già arrivati. Se avete altre fonti, mostratele. In caso contrario non posso prendere per buona questa affermazione.
Nell’articolo riportiamo l’opinione di George Friedman, secondo il quale le analisi delle immagini satellitari fatte da vari servizi di intelligence sono attendibili. Sono attendibili sia perché provengono da servizi di intelligence diversi, sia perché è logico che i Russi ricorrano alla forza del numero a questo punto della guerra, per non perderla. Secondo Friedman i Russi oggi non hanno che questa alternativa: o rilanciano un’offensiva con un numero enorme di soldati e vincono, oppure avviano negoziati, accettando più o meno la sconfitta. Ma la sconfitta porterebbe al crollo del regime putiniano, perciò Putin non l’accetterà. Questo dice George Friedman, e noi tendiamo a pensarla allo stesso modo, anche se preferiremmo ovviamente vedere la cessazione dei combattimenti e i negoziati subito. Se poi è vero o non è vero che i Russi stanno preparando truppe per una nuova offensiva con un grandissimo numero di soldati, lo sapremo dai prossimi eventi sul terreno.