Gli obiettivi della Russia in Iran

12/09/2022

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L’economia russa è riuscita finora a resistere alla pressione delle sanzioni occidentali imposte a seguito dell’invasione dell’Ucraina, ma sul medio e lungo termine potrebbe venir gravemente danneggiata sia dall’eccessiva riduzione delle sue esportazioni, sia dall’insufficiente disponibilità di tecnologie di ultima generazione. Questo spiega perché negli ultimi mesi Mosca si sia avvicinata all’Iran.

Nei primi sei mesi del 2022 gli scambi commerciali fra Mosca e Teheran sono aumentati del 42,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che le relazioni con l’Iran stanno “raggiungendo un nuovo livello qualitativo”, che potrebbe culminare in un importante accordo bilaterale. Anche Teheran sta affrontando dure sanzioni occidentali e vede un’opportunità per accedere a una serie di tecnologie e al mercato russo. A breve termine, gli interessi dei due paesi sono sicuramente compatibili.

Mosca è alla ricerca di un partner che possa fornire beni altrimenti inaccessibili e acquistare alcuni prodotti russi che ora non hanno abbastanza mercato. Ecco un esempio: a metà marzo l’Unione Europea ha vietato le importazioni di acciaio dalla Russia e limitato le importazioni di una serie di altri metalli; l’Iran ha immediatamente chiesto di importare zinco, alluminio e di acciaio, in cambio dell’acquisto da parte della Russia di ricambi per auto e turbine a gas. L’Iran vorrebbe anche importare più grano dalla Russia. A luglio l’Iran ha accettato di fornire componenti di aeromobili a Mosca, nonché la manutenzione e riparazione degli aerei di linea russi. La Russia è probabilmente interessata alle centraline elettroniche e agli airbag di fabbricazione iraniana. Con la partecipazione dell’Iran al sistema di pagamento MIR russo previsto a breve, le transazioni aumenteranno.

Ci sono vantaggi anche nel settore energetico. A luglio la russa Gazprom e la NIOC iraniana hanno firmato un memorandum d’intesa su progetti di petrolio e gas del valore di 40 miliardi di dollari. Le aziende russe hanno anche offerto investimenti e tecnologia per progetti iraniani di gas e petrolio.

Un altro obiettivo per la Russia è il settore IT (Information Technologies). La Russia ha un proprio settore IT ben sviluppato, ma ha bisogno di maggiori competenze per difendere le infrastrutture critiche dagli attacchi informatici. L’Iran ha investito molto in quest’area dopo l’attacco Stuxnet del 2010 che ha disabilitato il suo programma nucleare. È un’interessante opportunità per la Russia perché la campagna militare in Ucraina si sta trasformando sempre più in una guerra tecnologica. Negli ultimi sei mesi, il numero di attacchi informatici alle infrastrutture russe è cresciuto di oltre il 50%. 

Tramite l’Iran la Russia ha l’opportunità per accedere a nuovi mercati. È già operativo, infatti, il Corridoio logistico internazionale nord-sud che collega la Russia all’India attraverso l’Iran, aggirando il Canale di Suez e i mari in cui è presente la Nato. Il Corridoio sta diventando la direttrice principale per i trasporti da Mumbai a San Pietroburgo. Comprende il trasporto marittimo, fluviale e ferroviario, e consente di dimezzare il tempo necessario per la consegna delle merci tra India e Russia, rispetto al transito attraverso Suez.

Sul medio e lungo periodo i due paesi hanno però interessi contrastanti nel Caucaso meridionale, in Asia centrale, nel Caspio e in Medio Oriente. Entrambi rivendicano la propria sovranità sulle risorse del Mar Caspio e, sebbene la Convenzione del 2018 sullo status giuridico del Mar Caspio avesse lo scopo di risolvere la controversia, l’Iran non l’ha ratificata.

Inoltre se il rapporto dell’Iran con l’Occidente migliorasse con l’accordo sul nucleare, l’Iran costituirebbe un’alternativa per i paesi europei che vogliono evitare di acquistare carburante russo. La Russia è uno dei paesi che partecipa ai negoziati, non può rischiare di danneggiare le relazioni con l’Iran abbandonando il tavolo, ma se il negoziato si concludesse con successo e l’Iran si aprisse agli investimenti occidentali nel settore energetico, gli interessi russi ne sarebbero ampiamente danneggiati. Anche per quanto riguarda la perdurante guerra civile in Siria, Russia e Iran si trovano su fronti opposti.

Per ora l’Iran vede la Russia come un mercato promettente per i suoi manufatti, la Russia vede l’Iran come una fonte di attrezzature e semilavorati necessari per le sue industrie. Ma il livello di fiducia reciproca rimane basso. 

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