Guerra in Ucraina: inizia la fase decisiva

07/07/2022

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L’invasione russa dell’Ucraina fu pensata come un’operazione rapida e profonda, che in poche settimane doveva distruggere ogni resistenza e portare l’esercito russo a controllare tutto il territorio a est del Dnieper, aprendogli la via verso la Moldavia, come mostra la prima mappa.

L’attacco fu sferrato secondo tale dottrina, partendo dalla Bielorussia, dalla Russia e dalla Crimea occupata, come si vede nella seconda mappa. Ma l’attacco fu gestito malamente, le comunicazioni fra il comando centrale e le truppe sul terreno non funzionò, dopo pochi giorni alle colonne che avanzavano vennero a mancare rifornimenti e istruzioni. La resistenza ucraina, agile e diffusa, affidata anche a decisioni prese dalle forze sul terreno, colse di sorpresa i comandi russi.

I Russi dovettero rapidamente ripiegare e concentrare le forze sulle regioni dell’est e del sud, come si vede nella terza mappa, che riproduce le condizioni sul terreno due mesi dopo l’inizio dell’invasione. Da allora le truppe russe sono avanzate molto lentamente con bombardamenti che hanno fatto terra bruciata di ogni luogo prima della piena conquista. Gli Ucraini hanno resistito eroicamente nella zona che nella mappa 4 è colorata in verde. Si tratta della zona fortificata dopo la prima guerra russo ucraina del 2014, proprio per far fronte a futuri attacchi. Le forze russe però sono talmente sovrastanti per potenza di fuoco, di carri armati e di uomini, che se la natura della guerra non cambia i Russi non possono che vincere e conquistare tutto il territorio che vogliono, è soltanto questione di tempo.

Ma ora qualchecosa sta cambiando: gli Ucraini hanno ricevuto nuove armi, soprattutto hanno ricevuto il sistema di lancio di precisione e di rapido dislocamento di missili Himars, che possono colpire le basi e i centri logistici russi alle spalle del fronte, rendendo difficile se non impossibile l’avanzata dei carri armati russi. Il sistema è entrato in funzione a inizio luglio. La mappa in testata mostra quali basi russe sono state colpite. Sono tutte rigorosamente nel territorio ucraino già occupato dai Russi, perché gli USA hanno proibito al governo ucraino di usare le armi per colpire il territorio russo. Gli USA non vogliono offrire a Mosca la possibilità di dimostrare ai propri cittadini e alla comunità internazionale che gli aiuti NATO all’Ucraina sono una minaccia diretta al territorio russo.

 La palla ora sta per passare ai Russi, che hanno due scelte:

  • rispondere con lanci massicci e distruttivi di missili su tutto il territorio, inclusa la capitale, per spezzare la difesa ucraina, con il rischio che gli Ucraini abbiano già a disposizione (non si sa) anche efficaci sistemi di intercettazione dei missili russi e che dimostrino la superiorità della tecnologia militare NATO rispetto alla tecnologia russa. Se invece riuscissero a distruggere la resistenza ucraina distruggendone in profondità il territorio è vero che vincerebbero la guerra, ma dovrebbero poi convivere con una popolazione che li odierebbe per generazioni e con un’Europa impaurita che rafforzerebbe tutte le difese;
  • avviare trattative per una tregua lungo le linee attuali di combattimento e consolidare il controllo dei territori conquistati sino ad ora, il che permetterebbe di proclamar vittoria per l’opinione pubblica interna.

 

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