Gli apparati inceppati della Russia di Putin

07/05/2022

La guerra in Ucraina sta rivelando disfunzioni e disorganizzazione non soltanto nel sistema di difesa russo, ma anche nell’organizzazione della propaganda.

Raramente si hanno nella storia guerre lampo in cui un paese ne attacca un altro, vince in poche settimane e dopo aver vinto diffonde una propaganda mirata a giustificare moralmente e politicamente l’attacco agli occhi dell’opinione interna e internazionale, che però si basa fondamentalmente sulla forza del successo ottenuto. La maggior parte delle guerre sono invece meticolosamente preparate sul piano ideologico con largo anticipo, utilizzando tutti i sistemi di comunicazione a disposizione per convincere la popolazione della necessità dell’intervento. Un governo che prepari una guerra deve essere certo di avere il consenso della popolazione alle spalle. Sia la Russia zarista sia l’Unione Sovietica sono sempre stati maestri raffinati nell’uso degli strumenti di propaganda, informazione e disinformazione a fini ideologici. Ora la guerra della Russia in Ucraina ha dimostrato una impreparazione a livello di propaganda che sembra addirittura ridicola nonostante la tragedia in corso. All’inizio è stata data una giustificazione ben poco motivante e poco credibile: l’Ucraina era corrotta e lacerata dai nazisti. Come se la Russia non fosse corrotta! Non c’è cittadino russo che non conosca e non lamenti la corruzione del governo. Che la Russia sia offesa dalla corruzione in Ucraina è ridicolo anche agli occhi dei Russi. In quanto ai nazisti, non c’è paese europeo che non ne abbia qualche manipolo all’interno, ma in nessun paese i nazisti hanno il potere di condizionare il governo. Inoltre l’affermazione che l’Ucraina è in mano ai nazisti ha completamente ignorato il fatto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ebreo. Se i nazisti fossero potenti in Ucraina, avrebbero sicuramente impedito a un ebreo di prendere il potere. È molto probabile che l’incaricato della propaganda russa abbia ideato l’accusa nazista senza sapere che Zelensky è ebreo.

Ma una campagna, una volta lanciata, è difficile da fermare, soprattutto se la tua parte sta perdendo. Il fallimento può essere mascherato soltanto mostrando sempre più la necessità della guerra, quindi intensificando la propaganda. Mosca si è trovata a dover rafforzare l’edificio della propaganda. Ma come possono esserci nazisti ebrei? La soluzione: la Russia ha detto che Hitler era un ebreo, una vecchia invenzione. Se Hitler era ebreo, allora anche il nazismo che ha creato è ebreo, quindi gli ebrei sarebbero responsabili di aver organizzato ed effettuato il proprio genocidio! È una logica spezzata, ovviamente, che mostra quanto sia stata stupida l’ideazione della propaganda russa.

Si dice che Putin si sia scusato con il Primo Ministro israeliano per l’affermazione del Ministro degli Esteri Sergei Lavrov secondo cui Hitler era ebreo. Ma questo non cambia il fatto che la Russia ha invaso l’Ucraina apparentemente basandosi sul fatto che il suo presidente ebreo era un nazista. Una volta accettata l’idea che l’Ucraina sia piena di nazisti, il resto segue con eleganza e bellezza. Il fatto che l’intera faccenda sia demenziale non può far cambiare adesso l’impostazione della propaganda russa.

L’Agit-Prop russo di oggi, come l’Agit-Prop sovietico di ieri, è programmato non solo per motivare i Russi e dividere il nemico, ma anche per oscurare il fatto che non vi è alcuna giustificazione morale per ciò che deve essere fatto. Stalin prima costruì un movimento globale antinazista, poi firmò un trattato con Hitler, quindi entrò in guerra contro la Germania quando fu Berlino a rompere il trattato. Gli apparati del partito capirono che il comunismo richiedeva una flessibilità amorale. Poi c’erano quelli che Lenin chiamava “utili idioti”, persone che credevano davvero alle complesse bugie. A differenza di Stalin, che era un maestro nel confondere le acque, l’attuale generazione russa è goffa. Potenziare la propaganda per coprire uno sforzo bellico fallito richiede un certo senso della realtà, che l’attuale apparato ha dimostrato di non avere.

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