Il ritorno dell’Inghilterra globale

21/09/2021

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Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi il primo dubbio strategico inglese è stato come porsi nei confronti dell’Europa occidentale, che costituisce una barriera per l’accesso dell’Inghilterra al continente euroasiatico, se vista dal punto di vista degli inglesi, raffigurato nella mappa accanto. L’Europa occidentale è anche il principale partner strategico per l’Inghilterra, oppure no?

Dopo la brexit l’Inghilterra ha ridefinito i propri interessi e la propria strategia: il centro degli interessi inglesi sono tornati a essere gli oceani, la Cina è ‘lo stato che pone il maggior rischio per la sicurezza economica del Regno Unito’, perché l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano sono l’area di maggiore interesse economico per gli Inglesi, certamente non l’Europa.

Nell’ultimo trimestre del 2020 e nel primo trimestre del 2021, cioè dopo la brexit, le importazioni dell’UK dall’UE sono diminuite del 21.7%, le esportazioni del 18.1. Nello stesso periodo gli scambi fra UK e il resto del mondo sono diminuiti (a causa della pandemia) meno dell’1%. Nello stesso periodo l’UK ha firmato accordi commerciali bilaterali con il Giappone, Singapore e il Vietnam, e ha chiesto di entrare nella Trans Pacific Partnership (TPP), accordo di libero scambio fra la maggioranza dei Paesi che si affacciano sulle due sponde del Pacifico. Al TPP ha appena chiesto di essere ammessa anche la Cina, mettendo in grave imbarazzo i membri fondatori, che hanno pensato la TPP in chiave anti-cinese!

Il Regno Unito ha appena firmato l’accordo AUKUS con l’Australia (che fa parte del Commonwealth e riconosce l’autorità della corona inglese) e gli USA, per la sorveglianza e il pattugliamento dei mari e degli oceani attorno alla Cina. La Royal Navy assume un ruolo centrale in questo accordo tripartito. La Royal Navy è già dotata di sottomarini atomici Vanguard dotati di missili balistici, che entro il 2030 verranno sostituiti da più potenti Dreadnaught. 

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