Il ruolo strategico dell’Uruguay

11/05/2021

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Gli USA stanno riacquisendo interesse per i paesi costieri del sud America, per contrastare o prevenire l’influenza della Cina, interessata all’utilizzo economico delle risorse delle terre e delle acque.

I vertici degli enti strategici americani hanno fatto una serie di visite in Uruguay nei mesi di marzo e aprile, cosa del tutto anomala. L’Uruguay è un piccolo paese fertile ma privo di risorse minerarie, con una popolazione di soli 3,5 milioni di abitanti che vivono lungo le rive del Rio de la Plata, in cui confluiscono il fiume Uruguay e il Paranà, fiumi che danno un importante sbocco al Rio de la Plata e quindi al mare anche ad Argentina e Brasile. Ed è proprio questa posizione di controllo sull’Oceano davanti al Rio della Plata a dare importanza strategica all’Uruguay. 

Sin dalla prima colonizzazione europea il territorio che oggi è l’Uruguay fu conteso fra Spagnoli e Portoghesi, con frequenti passaggi di mano, finché gli Inglesi nel 1828 si fecero mediatori fra Brasile e Argentina suggerendo la creazione di uno stato cuscinetto indipendente, l’Uruguay, che avrebbe garantito il libero accesso marittimo a entrambi i vicini, proprio come i Paesi Bassi costituiscono un cuscinetto per garantire equamente a tutte le parti la libera navigazione della foce del Reno e del canale della Manica, senza dipendere né dalla Francia né dalla Germania né dall’Inghilterra. Ancora oggi l’Uruguay dà accesso al commercio esterno con il Brasile e con l’Argentina, senza necessità di accordi diretti con i governi di quei paesi. Sarebbe una base perfetta per la marina degli USA, ma Brasile e Argentina, le cui acque territoriali confinano con quelle uruguayane, si sono sempre opposti alla presenza di qualunque base straniera lungo la costa uruguayana, anche nel pieno della guerra mondiale. Tutti e tre i paesi hanno però accordi di cooperazione internazionale con gli USA e con altri paesi dell’America latina, sia a scopi economici sia a scopi di sicurezza.

L’Uruguay interessa anche la Cina, che già invia flotte di navi da pesca nelle acque atlantiche e vorrebbe stringere accordi per ottenere diritti di pesca nelle acque che fanno parte delle zone di interesse economico esclusivo dei paesi rivieraschi. La Cina offre anche investimenti per la costruzione di infrastrutture ai governi di quei paesi, e gli USA debbono contrastare l’estensione dell’influenza economica cinese nella regione. 

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