Nuove alleanze in Medio Oriente, not much to write home about

02/10/2020

A maggio 2017 Trump lanciò la Middle East Strategic Alliance durante un summit in Arabia Saudita. L’alleanza avrebbe dovuto includere gli Stati del Golfo, la Giordania, l’Egitto e gli USA, allo scopo di proteggere il Golfo dal pericolo iraniano. Ma l’Egitto si ritirò e non se ne fece niente. L’amministrazione USA ricorse allora a una alternativa più modesta e limitata, ma innovativa: una alleanza che includesse Israele e gli Stati del Golfo e che togliesse agli USA l’impegno di intervenire militarmente in Medio Oriente ogni volta che gli stati del Golfo subiscono un attacco ai loro interessi.

Questi stati hanno grandi risorse economiche, armamenti moderni e sofisticati, ma non hanno abbastanza soldati perché hanno pochissima popolazione, né hanno esperienza militare. Debbono ricorrere a mercenari e ad alleati capaci di proteggerli. La stessa Arabia Saudita non è mai riuscita a sconfiggere gli Houthi dello Yemen, nonostante l’impiego massiccio di armamenti modernissimi e di molti mercenari. L’Iran al contrario, sull’altra sponda del Golfo, è una potenza militare imbattuta da molti secoli. Quando Trump rifiutò di rispondere al duplice attacco iraniano del 2019 a petroliere e impianti Aramco, gli Stati del Golfo ne trassero la conclusione che fosse meglio accettare la proposta americana di avere Israele come ‘protettore’ regionale. A settembre 2020 sono stati firmati pubblicamente i primi accordi. L’emozione di veder la bandiera israeliana e quella araba sventolare insieme è stata grande, ma la portata degli accordi è modesta, soprattutto non è sostenuta da interessi congiunti solidi e di lunga durata. Ogni partner ha firmato per motivi diversi. Gli Emirati hanno firmato l’accordo per rimanere partner degli USA e continuare a essere difesi da possibili attacchi iraniani, eventualmente tramite Israele. Israele ha firmato per il riconoscimento della sua legittimità da parte di stati membri della Lega araba, che ha sempre considerato Israele come un corpo estraneo e illegittimo nella regione. Ma Israele teme l’Iran molto meno degli Arabi: nella storia Israele e Iran (o Persia) hanno avuto buoni rapporti dal VI secolo avanti Cristo fino a 15 anni fa, quando gli ayatollah, cacciato Saddam, tentarono di sottomettere l’Iraq sottraendolo all’egemonia americana e utilizzarono gli attacchi ideologici e politici contro Israele come strumento di propaganda per conquistare l’opinione pubblica araba. Gli Arabi invece hanno visto il loro potere politico ed economico ‘scippato’ dai Persiani (islamizzati ma mai sottomessi) pochi decenni dopo la morte di Maometto, e da allora l’inimicizia è sempre stata grande.

la portata degli accordi è modesta, soprattutto non è sostenuta da interessi congiunti solidi e di lunga durata. Ogni partner ha firmato per motivi diversi

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