Mozambico: le milizie islamiste cercano il controllo dell’export del gas

27/08/2020

Il 5 agosto 2020 milizie armate dell’ISCAP (Stato Islamico nella Provincia Centro-Africana) hanno attaccato la città e il porto di Mocimboa da Praia, a sud di Cabo Delgado, dove un consorzio internazionale di cui fanno parte Exxon Mobil, ENI e Total ha sviluppato un impianto di liquefazione ed esportazione del gas naturale, su concessione del governo. Il 10 agosto l’esercito regolare ha abbandonato le postazioni in città. Anche le strade che portano alla città sono sotto controllo delle milizie islamiche ribelli. Il governo sta organizzando la controffensiva, ma lo Stato Islamico ha dimostrato una imprevista capacità di attacco e di combattimento sul terreno. Il governo del Mozambico richiede da mesi l’aiuto militare dei paesi del SADC, la Comunità per lo Sviluppo dell’Africa del Sud, di cui fanno parte anche il Sud Africa e la Tanzania, che però non hanno ancora preso nessuna decisione di intervento attivo.

L’ENI vorrebbe costruire una piattaforma galleggiante per l’imbarco del gas liquefatto in mare aperto, più facilmente difendibile da attacchi provenienti dalla terra ferma.

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