Ebrei e letteratura italiana
di Alberto Cavaglion

08/07/2020

Registrazione della lezione di Alberto Cavaglion del 6 luglio 2020

La questione del rapporto fra ebrei e letteratura italiana può essere indagata seguendo molteplici percorsi, che prendano di volta in volta in considerazione criteri diversi.

Tra gli scrittori ebrei, innanzitutto, va fatta distinzione tra quelli che hanno deciso di mettere l’ebraismo al centro della propria attività narrativa e quelli che, invece, non se ne sono occupati, oppure hanno “nascosto” l’ebraicità di personaggi cui hanno comunque attribuito una connotazione psicologica fortemente ebraica, come accade in Svevo.

Vi sono poi gli scrittori non ebrei che hanno scritto di temi ebraici o − come nel caso di Boccaccio e Pirandello − hanno inventato personaggi ebrei. Poiché esterno, il loro sguardo sull’ebraismo è forse ancor più interessante.

Passando per gli stereotipi della Commedia dell’Arte e della letteratura di appendice, l’excursus proposto da Alberto Cavaglion come introduzione generale al seminario si focalizza soprattutto sull’età moderna e contemporanea, perché è solo in seguito all’Emancipazione che l’ebraismo cominciò a interloquire con i generi letterari del proprio tempo e a confrontarsi con essi.

 

Lascia un commento

Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!

Accedi

Non sei ancora registrato?

Registrati

I vostri commenti

Per questo articolo non sono presenti commenti.