Genesi
di Guido Tonelli

15/07/2019

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Questo saggio non ha certo bisogno della nostra presentazione per essere conosciuto, perché non c’è TV, radio o giornale che non ne abbia parlato o scritto, che non ne abbia intervistato il bravissimo autore. Ma se per caso vi fosse sfuggito, procuratevi Genesi (edito da Feltrinelli, 2019): non è una lettura facile, chi non sa molto di fisica dovrà rileggere alcune parti più volte, ma vale la pena fare questa fatica.

Eccovi qualche breve assaggio, per invogliarvi a continuare la lettura.

 

 (….) il racconto delle origini fatto oggi dalla scienza deve essere conosciuto da tutti, come avveniva in ogni comunità dell’antica Grecia, in cui ognuno sapeva quali fossero i miti fondativi della propria polis. Per farlo, tuttavia, c’è da superare un grande ostacolo: bisogna fare i conti con la difficoltà del linguaggio scientifico.

(….) Ma la barriera del linguaggio specialistico, che impedisce ai più di entrare nel cuore pulsante della ricerca scientifica moderna, può essere rimossa facilmente. Si può usare il linguaggio ordinario per spiegare i concetti di base e soprattutto per rendere accessibile a chiunque la nuova visione del mondo che la scienza sta producendo.

 (….) sistemi fortemente caotici, visti da lontano, possono apparirci ordinati e regolari. E lo stesso succede all’altro estremo delle osservazioni, nel mondo dell’infinitamente piccolo. Se si osserva da molto vicino la più lucida e levigata delle superfici, ci si imbatte subito nella danza caotica dei componenti elementari della materia che fluttuano, oscillano, interagiscono e cambiano natura a un ritmo frenetico. Quark e gluoni, che compongono protoni e neutroni, cambiano stato incessantemente, interagendo fra loro e con miriadi di particelle virtuali che li circondano. La materia sul piano microscopico segue implacabilmente le leggi della meccanica quantistica, dominate dal caso e dal principio di indeterminazione. Nulla sta fermo, tutto ribolle in una straordinaria varietà cangiante di stati e possibilità. Ma quando osserviamo grandi numeri di queste particelle, quando le strutture diventano macroscopiche, i meccanismi che ne regolano la dinamica acquistano, quasi magicamente, regolarità, persistenza, ordine ed equilibrio. La sovrapposizione di un numero spaventoso di fenomeni microscopici casuali, che si sviluppano in tutte le direzioni possibili, produce stati macroscopici ordinati e persistenti.

(….)Sarà un viaggio che ci farà conoscere teorie che stanno cambiando per sempre la nostra visione del mondo, e alla fine, forse, scopriremo di essere diventati noi stessi diversi rispetto a ciò che eravamo all’inizio. Allacciate le cinture, stiamo per partire.

(….)Di fronte a noi si estende il vuoto, un sistema fisico molto peculiare che, nonostante il nome francamente fuorviante, è tutt’altro che vuoto.

(…) l’energia totale del sistema universo è la stessa del sistema vuoto. Tutto questo non può essere una pura coincidenza. Tanto più che qualcosa di simile succede per la carica totale dell’universo, per il suo impulso e per il momento angolare. Tutti rigorosamente compatibili con zero. Ricapitolando, l’universo ha energia nulla, quantità di moto nulla, momento angolare nullo, carica elettrica nulla: tutte caratteristiche che lo fanno assomigliare tremendamente allo stato di vuoto.

(…) Che l’universo intero provenga dal vuoto o, per meglio dire, sia tuttora ancora e semplicemente uno stato di vuoto che ha subìto una metamorfosi sembra essere l’ipotesi più convincente della moderna cosmologia; o perlomeno quella più congruente con la serie innumerevole di osservazioni fin qui raccolta.

(….) Il vuoto di cui parliamo non è un concetto filosofico, è un particolare sistema materiale, quello in cui materia ed energia sono nulle. È uno stato a energia nulla, ma è un sistema fisico come tutti gli altri, che si può investigare, misurare, caratterizzare.

(…) Se immaginiamo quindi il comportamento del vuoto su scala microscopica, non dobbiamo pensare a un qualcosa di noioso, statico, sempre uguale a se stesso. Al contrario, la trama sottile del vuoto ribolle di una miriade di microscopiche fluttuazioni.

(….) Il vuoto è cosa viva, sostanza dinamica e incessantemente mutevole, gonfia di potenzialità, gravida di opposti. Non è il nulla, è al contrario un sistema traboccante di quantità illimitate di materia e antimateria. Per certi versi somiglia veramente al numero zero, come pensavano i matematici indiani. Lungi dall’essere il non-numero, lo zero contiene l’insieme infinito dei numeri positivi e negativi, organizzati in coppie simmetriche, di segno opposto, a somma nulla.

(….) Un mondo senza fluttuazioni non avrebbe prodotto stelle, galassie, pianeti; in un universo perfetto non ci sarebbe il vento della primavera né il sorriso delle fanciulle. Tutti noi discendiamo da questa anomalia che chiamiamo inflazione e che ha portato la schiuma quantistica ad acquistare dimensioni cosmiche.

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