La Russia e il futuro assetto di potere in Siria

16/10/2017

Iran, Turchia e Russia sono in primo piano nel conflitto fra le fazioni in Siria, oltre che contro l’ISIS. Ora la sconfitta dell’ISIS apre una nuova fase, che potrà vedere la situazione stabilizzarsi e pacificarsi, oppure nuovi conflitti erompere.

Nel gioco siriano la Russia ha mostrato grande abilità e si è guadagnata il rispetto degli attori regionali, che son dovuti venire a patti con Mosca. Persino l’Arabia Saudita ha organizzato la prima visita di stato in Russia e per la prima volta ha stretto accordi militari ed economici diretti.

La strategia russa in Medio Oriente è riassumibile nella formula: fare in modo di essere più vicina a ogni singolo attore regionale di quanto gli attori regionali siano vicini fra di loro. Lo scopo della Russia è rendersi indispensabile nella stabilizzazione della Siria e del Medio Oriente in generale, per poter negoziare con gli USA e la NATO e ottenere concessioni sul fronte europeo, in Ucraina, in cambio della collaborazione russa in Medio Oriente. Se anche questo obiettivo non venisse raggiunto, la Russia manterrebbe comunque un’indiscutibile egemonia in Medio Oriente, da usare per estendere la propria influenza su tutto il mondo islamico, come negli anni ’60.

Ora il maggiore ostacolo per riportare la calma in Siria è l’eliminazione del gruppo ribelle Hayat Tahrir al-Sham, che controlla la provincia di Idlib ed è sempre stato sponsorizzato dai Sauditi. L’ingresso dei soldati turchi nella provincia di Idlib e la visita dei Sauditi a Mosca potrebbero portare a un accordo per far deporre le armi a Hayat Tahrir al-Sham.

L’epicentro della crisi in Medio Oriente sta ora spostandosi nel Kurdistan: qui si vedrà che comportamento terranno gli USA e la Russia. Le loro decisioni determineranno in larga parte anche il comportamento dell’Iran e della Turchia, che non potranno opporsi contemporaneamente a entrambi, se USA e Russia raggiungessero un accordo. Russia e USA si metteranno d’accordo sulla pelle dei Curdi? O si metteranno d’accordo cercando di salvare i Curdi iracheni? Oppure non si metteranno affatto d’accordo, ma prenderanno posizione su fronti opposti, aprendo un altro tremendo fronte di guerra per le popolazioni del Medio Oriente? 

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