Testimonianza di Susanna Siperstein Raweh (Susie)

25/09/2017

Susie racconta i suoi ricordi di bambina ebrea, prigioniera dei nazisti durante la guerra. Nata a Bucarest nel 1938, alla fine del 1941 raggiunse i nonni a Chernowitz (foto a fianco), occupata dai Sovietici. Ma poco dopo la città fu occupata dai Tedeschi e Susie, all’età di quattro anni, fu presa dalle SS con il padre e la madre e deportata nei campi di lavoro forzato in Moldavia e Ucraina. 

Il resto della famiglia, abitualmente residente a Chernowitz, non fu deportata grazie al coraggio del sindaco della città, Traian Popovici, che si oppose alla richiesta dei Tedeschi e riuscì a salvare i suoi concittadini ebrei. Per questo ebbe il riconoscimento di Giusto.

La bimba e i genitori sopravvissero alla terribile esperienza grazie all’abilità del padre come medico e all’aiuto del comandante del campo, il dottor Grube, altro uomo giusto.

Alla fine della guerra si ritrovarono fortunosamente a Chernowitz tutti e tre, dopo aver seguito percorsi di fuga diversi. Più tardi tornarono a vivere a Bucarest. 

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