La seconda generazione. Quello che non ho detto a mio padre
di Michel Kichka

05/08/2017

Storia autobiografica a fumetti che indaga ed esprime le emozioni, i condizionamenti, le paure e la forza dei figli della Shoah, i figli dei sopravvissuti. A cavallo fra vita e morte, fra Europa e Israele, fra ossessione e speranza, fra la sfida della memoria e la sfida di un futuro normale, fra fede e scetticismo, la seconda generazione ha caratteristiche psicologiche ormai largamente indagate dalla psicologia, che si osservano particolarmente in Israele, terra di figli e nipoti della Shoah. Il carattere nazionale israeliano è ancora oggi largamente segnato dalla mentalità e dalle emozioni della ‘seconda generazione’. Kichka le racconta in modo chiaro, con poche parole asciutte e con un disegno ricco di sfumature e di dettagli che commuovono – e anche questo è molto ebraico e molto israeliano.

Adatto ai ragazzi dai 16 anni in su. Nelle scuole può essere usato:

-          per indagare le reazioni umane alla persecuzione, alla violenza, al pericolo estremo vissuto singolarmente e in comunità;

-          per capire la complessità del rapporto genitori-figli;

-          per imparare qualchecosa in più sull’ebraismo.

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