Le eccessive esportazioni tedesche

13/02/2017

L’economia tedesca è composta per quasi il 55% di esportazioni. Troppo: una contrazione dell’export provocherebbe una recessione con possibili ripercussioni politiche.

Fino al 2014 il primo partner commerciale della Germania fu la Francia, nel 2015 gli Stati Uniti con quasi 80 miliardi di euro. Nel 2016 gli USA hanno comperato meno, ma è cresciuto molto il mercato cinese, così ogni anno la Germania è riuscita a compensare il calo su un mercato con l’aumento su altri. Ma il mercato più sicuro e più costante per i prodotti tedeschi è sempre stata l’Europa nel suo complesso. In Europa 21 paesi su 32 continuano a incrementare le importazioni dalla Germania da molti anni, nonostante la crisi. Anche l’Inghilterra è un partner commerciale importante, che assorbe il 7,5% dell’export tedesco.

Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale prevedono una diminuzione generale delle importazioni nel 2017 da parte degli USA e un rallentamento delle importazioni anche da parte della Cina. In questo quadro sarà difficile per la Germania mantenere i volumi di esportazione necessari alla sua struttura produttiva. Il possibile sfaldamento del libero mercato in Europa o lo sfaldamento dell’Eurozona darebbero il peggiore dei colpi all’export tedesco. Questo dovrebbe dare ai partner europei margini di contrattazione nella politica monetaria e fiscale, per ottenere più flessibilità, meno austerità. In questo anno di elezioni la scelta fra un atteggiamento più o meno rigido nei confronti dei partner europei sarà tuttavia dettata da considerazioni di politica interna. 

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