La solitudine dell’Arabia Saudita

16/01/2017

L’Arabia Saudita e il Pakistan hanno molto in comune. Entrambi i paesi si considerano l’avanguardia della cultura islamica contemporanea e hanno il maggior numero di cittadini sunniti al modo. Da tempo i due paesi cercano un’alleanza politica e militare, bloccata dall’interferenza dell’Iran.

A dicembre 2015 il principe saudita Mohammed Bin Salman lanciò l’idea di un’alleanza militare fra quindici paesi islamici, incluso il Pakistan. Ma a inizio gennaio 2017 il generale pachistano Raheel Sharif, nominato capo dell’alleanza, ha dichiarato di non poter accettare l’incarico se l’Iran non è parte dell’alleanza. Nel frattempo anche il Libano, l’Egitto e l’Oman si sono defilati e hanno evitato di inviare le proprie truppe a combattere in Yemen a sostegno dei Sauditi e dei sunniti, contro i ribelli Houthi.

L’Arabia Saudita è dunque sola nel combattere le insurrezioni sciite nei paesi ai suoi confini: l’alleanza costituita un anno fa non è mai diventata operativa, nonostante il sostegno finanziario che i Sauditi possono dare ai loro partner. Tutti temono l’Iran molto più della perdita dei finanziamenti sauditi. 

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Il reale isolamento della Arabia Saudita potrebbe forse avvenire se i paesi occidentali perseguissero effettivamente chi finanzia la propaganda fondamentalista, da cui nasce il terrorismo. Oggi i paesi occidentali dipendono ancora dal petrolio, ma bloccare il fondamentalismo è ormai una questione di sopravvivenza per lo stesso occidente, per cui potrebbero sussistere i presupposti per decidere un nuovo approccio.