Parte I - La dialettica fra pastori e contadini nella Bibbia

05/12/2016

Gli episodi della Bibbia narrano il contrasto storico tra società agricole − caratterizzate dal legame dell’uomo alla terra e dalla struttura gerarchica piramidale − e società pastorali mobili e individualistiche. Attraverso la narrazione la Bibbia trasmette un pensiero politico che vede Dio sempre dalla parte di chi sfida il potere e le tradizioni locali e va oltre, alla ricerca della Terra Promessa su cui costruire la società dei liberi.

Dalla Genesi al Libro dei Re la Bibbia presenta una serie di esempi di pastori e agricoltori, portatori di opposti principi politici. Gli agricoltori sono obbedienti, pii e tradizionalisti, i pastori sono ribelli e innovatori.

Fra Caino e Abele, è il pastore Abele che non obbedisce al comandamento di coltivare la terra col sudore della fronte, ma prova un sistema di vita più libero e indipendente – e i suoi doni sono più graditi a Dio di quelli dell’agricoltore Caino. È il pastore Abramo a lasciare la casa paterna perché non tollera le leggi di Babilonia, e Dio lo premia facendolo fondatore di un popolo. È il pastore Mosè a sottrarre il suo popolo alla schiavitù del Faraone, e Dio lo premia portandolo alla terra promessa. È Giacobbe che viene soprannominato Israele dall’arcangelo, ‘perché ha lottato con Dio e con gli uomini e ha vinto’. È sempre con pastori che non accettano né le tradizioni né la servitù che il Dio biblico stringe ‘alleanza’ per migliorare le sorti del popolo.

I personaggi della Bibbia che praticano l’agricoltura rappresentano le virtù necessarie per la sopravvivenza e la crescita: laboriosità, pazienza, disponibilità a obbedire alle tradizioni e ai poteri locali. Giuseppe obbedisce prima a Putifarre e poi al Faraone, è saggio e pio, rispetta leggi e tradizioni, ma permette al suo popolo di divenire schiavo. Invece i grandi pastori biblici non obbediscono, se ne vanno altrove, senza timore dell’ignoto.

Pur vivendo nella stessa regione e nello stesso periodo, pastori e agricoltori hanno visioni politiche diverse e vivono in società organizzate in modo diverso, perché diverso è il sistema di produzione della ricchezza di cui vivono. Si veda il divertente video di presentazione del libro di Yoram Hazony ‘La filosofia delle scritture ebraiche’, in cui il pastore Abele fa fare alle pecore l’opera di trasformare sterpi e cardi in cibo, mentre l’agricoltore Caino si affatica a strappare sterpi e cardi dalla terra. Dio apprezza l’intelligenza e lo spirito di iniziativa di Abele più della laboriosità di Caino. Caino ucciderà Abele, prefigurando tutte le ribellioni dei poveri contro le élite.

Attraverso tutta la storia e in ogni continente la struttura e le istituzioni delle società umane e il grado di libertà di cui le persone godono sono legate al modo in cui ogni società produce la propria ricchezza.

 

 

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