La Cina sul palcoscenico globale

30/10/2016

Nel mese di ottobre 2016 la Cina ha avuto un alto livello di visibilità sul piano internazionale, perciò molti incominciano a considerarla una potenza a livello globale.

Il primo ottobre la valuta cinese è entrata a far parte del paniere di valute di riserva che concorrono a formare i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale. In ottobre la Cina ha condotto per la prima volta esercitazioni antiterrorismo con l’esercito dell’Arabia Saudita e con quello del Tagikistan lungo la frontiera tagiko-afgana; ha ricevuto per la prima volta in visita di stato il presidente delle Filippine. Il nuovo presidente filippino Duterte sta rumorosamente prendendo le distanza dagli USA, di cui le Filippine sono state indiscusse alleate per 70 anni, e cerca esplicitamente la cooperazione e la protezione della Cina. Alla sola menzione di una possibile visita privata del Dalai Lama, il presidente della Repubblica Ceca ha avuto tanto timore di inimicarsi i Cinesi che si è affrettato a indire una conferenza stampa per dichiarare che il paese rispetta l’integrità territoriale cinese! Alti ufficiali del governo russo e di quello cinese hanno dichiarato in una conferenza stampa congiunta di aver lo stesso punto di vista sulla situazione in Iraq e di voler sostenere l’esercito di Assad. Il 5 ottobre la compagnia di stato cinese ha inaugurato i lavori (foto in testata) per la costruzione dei 750 chilometri di ferrovia ad alta velocità che unirà Addis Abeba al porto di Gibuti.

Lo scorso agosto la Cina aveva organizzato un incontro con i vertici militari di Afghanistan, Pakistan e Tajikistan per elaborare una comune strategia contro il terrorismo in Asia e aveva anche dichiarato di voler creare una base navale a Gibuti, con qualche migliaio di soldati a sua protezione. Da alcuni mesi la Cina fa parte del gruppo che partecipa alle trattative di pace fra il governo afgano e i Talebani. Nel corso del 2015 ha fornito un quinto di tutte le forze di peacekeeping dell’ONU, ha dato 100 milioni di dollari per le forze ONU in Sudafrica e 1 miliardo di dollari al Fondo di Sviluppo dell’ONU. Tutto ciò sta a indicare che la Cina vuole essere, o per lo meno apparire, una potenza a livello globale, non soltanto regionale. 

L’influenza maggiore la Cina l’ha in Africa, dove è ormai il partner commerciale numero uno per quasi tutti i paesi (mappa a lato). Lo scorso dicembre la Cina ha clamorosamente promesso 60 miliardi di dollari di aiuti ai paesi africani, ma poi si è saputo che gli aiuti avranno soltanto la forma di prestiti per l’importazione di prodotti cinesi. I Cinesi ci tengono molto ad acquisire prestigio e visibilità nel mondo, ma sono molto cauti a spendere davvero cifre importanti sia per la difesa delle rotte marittime e aeree globali (che tanto sono aperte a tutti grazie all’aviazione e alla marina americane), sia per aiuti a fondo perduto. Senza la capacità di sostenere impegni di questo genere, molto gravosi dal punto di vista economico, militare e diplomatico, nessuna potenza può considerarsi egemone in luoghi lontani dai propri confini. 

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