I media non se ne occupano più, ma in Afghanistan la guerra continua. Nel 2015 e 2016 i morti in attentati sono molto più numerosi dei morti durante la guerra in cui erano coinvolti gli eserciti.
Nel distretto di Kot (in rosso nelle mappa a lato), al confine con il Pakistan, sono attivi militanti del Califfato Islamico, o IS. A fine maggio hanno attaccato alcuni villaggi entrando nelle case di fango e uccidendo a coltellate tutti gli abitanti. Si sono salvati soltanto i pochissimi che sono riusciti a fuggire e a nascondersi per tempo sulle montagne. Dopo il massacro gli uomini del Califfato hanno svaligiato le case e poi le hanno incendiate. La ‘colpa’ degli abitanti del distretto è quella di essersi ribellati al Califfato lo scorso anno, facilitando la riconquista del territorio da parte dell’esercito regolare. L’esercito però non riesce più a difendere il territorio dalle incursioni terroristiche dell’IS: da fine maggio a oggi gli scontri a fuoco fra esercito e IS sono quasi quotidiani. I miliziani dell’IS che devastano i villaggi afghani vengono dal vicino Pakistan e sono per lo più Pachistani.
Il Pakistan peraltro offre da decenni rifugio a oltre 3 milioni di Afghani fuggiti dal paese in guerra. Da quando l’Afghanistan è considerato ufficialmente in pace, il governo pachistano vuole chiudere i campi e rimpatriare i rifugiati, sotto pressione dell’opinione pubblica. Ma le proteste dei rifugiati e della comunità internazionale hanno portato a una proroga dei permessi di soggiorno fino alla fine del 2016. I rifugiati Afghani in Pakistan oggi sono quasi la metà (1,6 milioni) rispetto al 2014, ma i rientri quest’anno si sono quasi fermati, perché gli atti terroristici e gli attacchi ai villaggi sono aumentati e sono quasi peggio della guerra.
La regione di Kot è montuosa, produce grano e frutta e ha raffinerie di canna da zucchero e cartiere che usano l’acqua dei suoi torrenti. Era il luogo di villeggiatura prediletto dall’élite afghana prima della guerra, per il suo clima fresco e la sua vegetazione.
I vostri commenti
Per questo articolo non sono presenti commenti.
Lascia un commento
Vuoi partecipare attivamente alla crescita del sito commentando gli articoli e interagendo con gli utenti e con gli autori?
Non devi fare altro che accedere e lasciare il tuo segno.
Ti aspettiamo!
Accedi
Non sei ancora registrato?
Registrati