Perché Obama è volato a Riad?

25/04/2016

La famiglia reale saudita minaccia di vendere tutti i gli investimenti sauditi in USA, inclusi titoli di stato, fondi ed azioni, per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari, provocando il crollo dei prezzi, nel caso che venga approvato il progetto del Congresso di condurre un’indagine approfondita sui rapporti fra i Sauditi e gli attentatori dell’11 settembre 2001. I titoli di stato americani in mano ai Sauditi e agli Emirati ammontano a circa 281 miliardi: molto, ma ben poco rispetto alle quantità detenute dalla Cina (1250 miliardi) e dal Giappone (1130 miliardi).

I rapporti fra i Sauditi e gli US sono molto deteriorati da quando gli USA hanno tolto le sanzioni all’Iran, nemico storico dei Sauditi. Inoltre gli USA si sono resi indipendenti dal petrolio del Medio Oriente, avendo costruito oleodotti in tutto il Nordamerica ed avendo sostituito in molti impianti il petrolio con il gas da scisti, prodotto in casa. Questo ha provocato una guerra dei prezzi che ha portato il prezzo dell’energia ai minimi storici, con grande danno dei Sauditi e degli altri esportatori.

Obama cerca di disinnescare la miccia, anche perché ha bisogno della cooperazione saudita per raggiungere una soluzione concordata alla guerra in Siria. I Sauditi stessi rifletteranno a lungo prima di porre in effetto la minaccia, che provocherebbe perdite anche a loro, oltre a creare nuove turbolenze sui mercati. Ma il fatto che tale minaccia sia stata profferita indica quanto i rapporti fra i due paesi siano deteriorati e quanto i Sauditi si sentano in pericolo. Il re Salman ha addirittura compiuto la evidente scortesia di non incontrare Obama personalmente.

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