La Russia torna all’eccellenza
nel nucleare

26/10/2015

Dopo i disastri di Chernobyl e di Fukushima, l’industria dell’energia nucleare ha subito una pausa d’arresto quasi ovunque, ma non in Cina, né in Russia. L’azienda statale russa Rosatom ha destinato risorse a sviluppare nuove centrali più sicure, altrettanto hanno fatto i Cinesi. Entrambi i paesi aspirano a diventare fornitori globali di centrali atomiche e di energia atomica, contando sul fatto che l’energia atomica, non inquinante, riprenderà a essere utilizzata su più vasta scala.

Negli ultimi tre anni la Rosatom ha costruito centrali atomiche all’estero per oltre 300 miliardi di dollari. I paesi di destinazione vanno dal Sudafrica all’Argentina, dall’Arabia Saudita al Vietnam e all’Ungheria. Altri contratti per la costruzione di altre centrali nucleari sono in corso con la Giordania e l’Iran in Medio Oriente, con la Finlandia in Europa, con Ghana e Nigeria in Africa, con Laos, Vietnam, Myanmar e Indonesia in Asia. La collaborazione in campo energetico rafforza ogni altro tipo di cooperazione economica, apre la strada a possibili forniture militari, favorisce il fondamentale allineamento di interessi fra la Russia e i paesi clienti. La Russia offre anche il credito per finanziare la costruzione delle centrali, se i paesi non hanno fonti proprie di finanziamento.

La Russia offre il servizio chiavi-in-mano a 360 gradi anche per le centrali atomiche, come per ogni altro impianto energetico: costruisce l’impianto, lo gestisce, forma e istruisce tutto il personale locale necessario, creando così un solido legame con tecnici, scienziati e politici locali. 

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