Nuove megastrutture
per l’esportazione dei cereali del Brasile

04/05/2014

Il 25 aprile il presidente brasiliano Dilma Roussef ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del complesso portuale di Miritituba-Barcarena. Costruito dalla Bunge − società agroindustriale con sede a New York − il complesso è costato 320 milioni di dollari e ha due terminal: uno a Miritituba, sul fiume Tapajós, e l’altro al porto di Vila do Conde, sul fiume Pará (mappa a lato). 

I due terminal riceveranno carichi di cereali provenienti dal Mato Grosso, nell’entroterra brasiliano, alleggerendo così i porti sudorientali del paese, Santos e Paranagua, che sono perennemente congestionati. Per raggiungere la città di Barcarena i cereali del Mato Grosso dovranno viaggiare su gomma per 965 chilometri lungo l’autostrada BR-163 fino a Mirituba, dove verranno caricati su chiatte che attraversano la foresta amazzonica seguendo il corso del fiume Tapajós.  Questo nuovo percorso ridurrà i tempi di trasporto del 20% e anche i costi scenderanno in maniera sensibile.

Il Mato Grosso è il terzo stato brasiliano per estensione. Per lungo tempo non ha partecipato allo sviluppo economico del paese, ma negli anni ’50 il presidente Getulio Vargas lanciò la cosiddetta “Marcha para o Oeste”, offrendo agli agricoltori terre a basso costo perché si stabilissero nella regione. Perciò tra gli anni ’50 e gli anni ’90 dal sud del paese molti agricoltori affluirono nel Mato Grosso, facendone uno degli stati brasiliani a più rapida crescita. La ricerca agraria e l’ammodernamento delle tecniche di coltivazione fecero il resto, trasformando il Mato Grosso in un grande produttore di cereali. Nel 2013 ne ha prodotti 46 milioni di tonnellate, il 24% dell’intera produzione brasiliana.

Ma l’inadeguatezza delle infrastrutture logistiche continua a costituire un grosso ostacolo.  Oggi il 70% dei cereali del Mato Grosso è trasportato su gomma per circa 2000 chilometri fino ai porti meridionali di Santos e Paranagua. Ma questi sono al limite della loro capacità, perché gestiscono anche le esportazioni agricole del sud e dell’ est del paese. Per risolvere il problema il governo ha partecipato a un consorzio con aziende private brasiliane e statunitensi. Nei prossimi cinque anni il consorzio investirà oltre 2 miliardi di dollari per implementare l’autostrada BR-163 e costruire scali lungo il bacino amazzonico. L’obiettivo è esportare lungo questa via 20 milioni di tonnellate di cereali già il prossimo anno.  

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