Fra Armenia e Azerbaigian,
la Russia rinforza le sue posizioni

27/07/2013

Il 24 giugno 2013 Nikolai Patrushev – segretario del Consiglio di Sicurezza russo – ha annunciato che Mosca ammodernerà la base militare 102 di Gyumiri, avamposto della Russia in Armenia. Fondata in epoca sovietica, la base ospita 3000 soldati russi. Secondo quanto stabilito dagli accordi esistenti la base sarà operativa fino al 2044. La base è sempre stata dotata di strumentazioni tecniche all’avanguardia ed è il simbolo della protezione garantita dalla Russia all’Armenia, qualora venisse attaccata.

L’Armenia ha rapporti conflittuali con l’Azerbaigian. Dal 1988 al 1994 i due paesi si sono fatti guerra per il controllo del Nagorno-Karabakh, territorio ancora conteso, che si trova al confine fra i due paesi (mappa a lato). Baku ha dichiarato di voler riprendere il territorio con la forza, e usa gli ingenti ricavi della vendita di gas e petrolio per potenziare l’esercito, ora molto più forte di quello armeno. Tuttavia i progetti azeri sono frenati dalla Russia: la presenza militare russa in Armenia impedisce l’avviamento di un’operazione militare su larga scala da parte dell’Azerbaigian, che non può e non vuole scontrarsi con la Russia sul piano militare.

Le relazioni tra Russia e Azerbaigian sono complicate. L’Azerbaigian è lo stato più indipendente del Caucaso. A differenza dell’Armenia, che fa parte dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, dove la Russia la fa da padrona, e a differenza della Georgia, che è membro della NATO, l’Azerbaigian tende a non stringere alleanze militari, preferisce concludere accordi bilaterali in materia di sicurezza e di armamenti, con Turchia e Israele tra gli altri.

La Russia ha fornito armi all’Azerbaigian fino a due anni fa. Il 18 giugno la Russia ha annunciato che riprenderà le forniture, a seguito di un accordo da 1 milione di dollari siglato tra il 2011 e il 2012. Ma subito dopo un comunicato del ministero della difesa russo ha posticipato il rinnovo della collaborazione per evitare di “alterare l’equilibrio militare” nel Caucaso.

Alla Russia non interessa tanto fornire sostegno militare a Armenia e Azerbaigian, quanto piuttosto preservare la sicurezza sui propri confini. Un modo per raggiungere l’obiettivo è far sì che i due paesi continuino le ostilità per il Nagorno-Karabakh, ma senza arrivare alla guerra totale. Perciò appena l’Armenia ha espresso preoccupazioni per l’accordo in materia di armi con l’Azerbaigian, Mosca ha dichiarato di voler ammodernare la Base Militare 102, come segno che il suo impegno per la sicurezza dell’Armenia non diminuisce. Di fatto l’Armenia dipende totalmente dalla Russia per la propria difesa; l’Azerbaigian vuole la guerra, ma non può agire per timore di una rappresaglia russa.

Finché la Russia manterrà la propria presenza militare in Armenia e nei territori separatisti dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud in Georgia, l’Azerbaigian avrà ben poco margine di manovra, e il Caucaso sarà in pace, perché non ha altra scelta.

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