La Georgia riconosce
il genocidio dei Circassi

03/06/2011

Il 20 maggio 2011 la Georgia ha riconosciuto come genocidio l’uccisione e la deportazione dei Circassi del Caucaso russo in epoca zarista. È il primo paese a riconoscere il genocidio circasso.

I Circassi, chiamati Adyghes nella loro lingua, sono una delle minoranze del Caucaso.  Durante il periodo zarista l’Impero Russo combatté una serie di guerre per sottomettere la regione, e intorno al 1860 uccise o spinse alla fuga decine di migliaia di Circassi. La maggior parte emigrò nell’Impero Ottomano (attuale Turchia), dove oggi  sono circa 2 milioni, mentre nel Caucaso ce ne sono circa 800.000.  

I Circassi, come altre minoranze della regione – soprattutto Ceceni e Daghestani – chiedono da decenni il riconoscimento del genocidio, ma il Cremlino e la comunità internazionale non hanno mai accolto le loro richieste.

I Georgiani hanno deciso di sollevare il problema per punzecchiare la Russia, che nel 2014 ospiterà le olimpiadi invernali proprio nel Caucaso, dove negli ultimi mesi si sono verificati numerosi sabotaggi – forse finanziati da Tbilisi – ai danni delle infrastrutture in costruzione.

Inoltre la Georgia è sempre più preoccupata della crescita dell’Abkhazia – resasi indipendente dalla Russia nel 2008 – che ha raddoppiato l’economia da quando sono iniziati i lavori per le olimpiadi. Riconoscendo il genocidio, la Georgia spera di seminare discordia fra Circassi e Abcasi, che si sono schierate insieme contro la Georgia nel 1992-93 e nel 2008, e mettere l’Abkhazia in una posizione difficile di fronte al Cremlino.

 

A cura di Davide Meinero

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