La Flotilla per Gaza
e Gilad Shalit

28/05/2010

UN convoglio di navi sta cercando di raggiungere il porto di Gaza oggi, 29 maggio 2010, per portare merci e attrezzature per uso civile e umanitario alla popolazione della Striscia. Israele si è detta disponibile a recapitare con i propri camion le attrezzature e le merci, ma non a lasciare che le navi attracchino direttamente a Gaza.  Organizzazioni israeliane private e militari stanno avanzando verso il convoglio, organizzato dal movimento 'Free Gaza'. La situazione è estremamente tesa.      Rispetto ai precedenti tentativi di rompere l'isolamento di Gaza questo convoglio rappresenta un pericolo in più: questa volta i dimostranti che cercano di  arrivare a Gaza via mare hanno l'appoggio della Turchia, e portano centinaia di attivisti turchi. Comunque vada, la Turchia  trarrà un vantaggio d'immagine nel mondo mussulmano da questa prova di forza, e Israele ne avrà un danno mediatico.                                                                                 Tramite l'avvocato della famiglia di Gilad Shalit, Nick Kaufman, Israele ha tentato giovedì una mediazione: se l’organizzazione umanitaria Free Gaza si impegnasse a chiedere e ottenere la liberazione di Gilad Shalit, il convoglio di navi potrebbe avere da Israele il permesso di attraccare a Gaza. La ONG Free Gaza ha rifiutato di discutere la proposta.    La famiglia di Gilad Shalit ha dichiarato che 'Free Gaza' ha rifiutato anche di portare assistenza umanitaria di base al figlio, rapito in territorio israeliano e detenuto a Gaza da quattro anni, senza che nessuna organizzazione umanitaria abbia mai chiesto di visitarlo, neppure la Croce Rossa Internazionale.    

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